Frasi al vento.

Lascio che le cose mi portino altrove... Ma l' animale che mi porto dentro non mi fa vivere felice mai si prende tutto anche il caffè mi rende schiavo delle mie passioni Svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose, dalle posizioni Meccanici i miei occhi di plastica il mio cuore meccanico il cervello sintetico il sapore meccaniche le dita di polvere lunare in un laboratorio il gene dell'amore Supercalifragilespiralitoso, Autofranitendimento

venerdì 4 giugno 2010

Straniante.

Sono state ore dense, piene.

Direi di cominciare dall'inizio.
L'altra sera, come annunciato, ho rivisto la mia amica.
Più serena, più magra, più felice.
Fino a qui tutto fantastico.
Intorno all'una andiamo a bere una cosa,
ottimo.
Ci sediamo al tavolino e parliamo.

Di disturbi del comportamento alimentare.

Non chiedetemi come sia saltato fuori l'argomento,
l'unica cosa certa è che in quel preciso momento sarei sprofondata negli inferi,
volentieri.

La mia amica mi confessa di essersi documentata sui DCA,
ammettendo il sospetto di essere stata Binge per tutti questi anni.

Io semplicemente non respiravo.
Nulla. Immobile. Un ronzio nelle orecchie, tremendo.
Io lo sapevo. 
Lo sapevo?

Avrei voluto parlare di qualsiasi cosa, del tempo, di politica, di cinema.
"No!" è l'unica cosa che pensavo, cercando di nascondere l'improvviso tremore.

Sapevo delle quantità di cibo esagerate che mangiava, cibo spazzatura ovviamente.
Anni fa, prima di tutto questo, più volte tastai il terreno (Pessima mossa? Ok, chi sa fare di meglio?).
Una reazione di rabbia, dolore trattenuto.
Capii che non era la strada, desistetti.
E non ho mai pensato.
Terribile.

Non ho mai veramente focalizzato l'attenzione sul problema.
Ho sempre pensato a pessime abitudini alimentari,
mai a DCA veri e propri.

Ora è più sicura, si cura, si rispetta.
E vedo tante cose che fino ad ora ho dato per scontate,
con l'occhio mio malgrado consapevole
di chi conosce quel dolore.

E lei, non esterna ma almeno meno coinvolta
me ne ha parlato.
(E io zitta, fingendo. Muta).

Le ho detto di non stare più prendendo e gocce perché, in assenza di una vera terapia, non volevo crearmi (un'ulteriore) stupida dipendenza.

(Ferma e zitta anche lei e 
una piccola nota di conforto
per me.
Non sono l'unica a non sapere 
proferire verbo in dati casi).

Ovviamente non sa niente. 
Solo di questo vano tentativo di assumere blandi calmanti per lenire la mia ansia galoppante.
Quantomai inutile, andiamo oltre.


Ieri sera e questa mattina a pranzo ho nascosto il cibo.
Mi vergogno.
Sono stata costretta a mangiare un cremino, la nausea è stata immediata.
Stasera non credo di riuscire a trattenere molto.
Di solito non è così. 
Che mi prende? 

Questa mattina si è verificato l'ennesimo fatto strano.
Più che strano, straniante.
Ora, però non ho in nessun senso la forza di andare oltre.

Notte a tutti,
fate bei sogni.

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