Frasi al vento.

Lascio che le cose mi portino altrove... Ma l' animale che mi porto dentro non mi fa vivere felice mai si prende tutto anche il caffè mi rende schiavo delle mie passioni Svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose, dalle posizioni Meccanici i miei occhi di plastica il mio cuore meccanico il cervello sintetico il sapore meccaniche le dita di polvere lunare in un laboratorio il gene dell'amore Supercalifragilespiralitoso, Autofranitendimento

sabato 31 luglio 2010

Eleonora Duse

Suona un allarme giù in strada.

E' lontano ma lo percepisco, freddo e tagliente, come se fosse una pistola puntata dritta dritta in direzione del mio cervello.

Prima o poi smetterà.

Provo a trovare una giustificazione al mio stare,
di sabato sera,
chiusa in stanza al buio,
sul letto
a scrivere mollemente al PC.

Oggi sono stanca.

Il caldo asfissiante,
complice della mia
pressione praticamene sotto i piedi ( si può avere la massima a 52?)
mi ha reso la fortunata vincitrice di uno svenimento a dir poco teatrale,
al cospetto di tutto il parentado festante.
Caduta con stile,
non c'è che dire.
Discreta.
Degna diva del cinema muto.
Rea confessa della mia inquantificabile devozione per Eleonora Duse.

Mia madre, neanche a dirlo, è andata in fibrillazione.
- " Tutta colpa tua e della tua dieta assurda, non mangi nulla!"
Ma se solo ieri ho fatto fuori metà del contenuto della dispensa....
Pessima.
Io, lei, IO... bleah.

Oggi pomeriggio, chiusa in bagno, ho dato sfogo alle mie più sfolgoranti manie autodistruttive.
Cosa mi ostini a cercare di distruggere con tanta, appassionata dedizione è e resterà un mistero.

Vi lascio, non prima di avervi strette in un forte, forte abbraccio.

giovedì 29 luglio 2010

Shhh.

Fa male.
Ma male male,
il momento peggiore da mesi.

Una crisi.
La crisi.
 (10, 100, 1000 crisi. Basta.)
Non riesco a scrivere,
non riesco a parlare.
Per forza, provo fatica anche a respirare a pieni polmoni.


Quanto dolore,
direttamente proporzionale solo alla mia stupidità.
Quindi taccio,
resto immobile aspettando che passi.

Bambina cattiva fai la conta,
conta fino a 100 e non sbirciare.
Bambina cattiva resta immobile,
tanto non puoi scappare.


Non passa,
non passa mai.

Nessuna via d'uscita.
No way.

Allora silenzio.
Al buio
immobile.
Shh.

domenica 25 luglio 2010

Superficiali ricreative pietà.

Guardarsi allo specchio, sistemarsi quella maglia che mostra troppo, quel pantalone un po' stretto.
Nascondersi in un vestito, disiderare di non ritrovarsi mai.
Guardarsi sotto varie angolazioni.
Giocare ad essere bella.


Superficiali, ricreative pietà. 

Aggressiva, sicura e tagliente.
Tacchi alti e faccia tosta.
Timida, goffa e impacciata.
Unghie mangiucchiate e testa bassa.

Mille donne, mille volti
per mille frammenti di un'anima un tempo unita
e ora in pezzi.
Frammenti grandi,
frammenti piccoli,
polvere.
Attenzione, il vetro è tagliente.

Specchio, specchio delle mie brame
chi è la più bella del reame?

mercoledì 21 luglio 2010

La persona che mi fissa dall'altra parte dello specchio ha occhi cattivi.

Vorrei davvero riuscire a vedere anche se lontana la fine di tutto questo.
Basterebbe un bagliore, sarebbe il mio TUTTO.
Vedo solo buio che si fa più denso ogni passo che avanzo.
E' un momento, tutti ne abbiamo. Sì.
Spero solo che questo momento che mi pare eterno decida un giorno o l'altro di lasciare spazio a un po' di luce. Scusate se non sono incoraggiante, se sono monotona, ripetitiva e pesante.
Ho una cappa, sul cuore, sui polmoni, sullo stomaco e non va via e... inizio a non respirare.
La persona che mi fissa dall'altra parte dello specchio ha occhi cattivi.
La persona che mi fissa dall'altra parte dello specchio ha occhi pieni di dolore.
La persona che mi fissa dall'altra parte dello specchio non mi ama e io non amo lei.
Da questa parte dello specchio ci sono i resti di una ragazza svuotata, dall'altra parte dello specchio il mostro che l'ha smembrata.
Ennesimo dolore.
I ricordi sono il più potente dei veleni.
Ennesima abbuffata.
Due dita in gola sono l'unica medicina.

lunedì 19 luglio 2010

Apnea.

Torno a scrivervi dopo la settimana trascorsa a Roma.

Torno, purtroppo, senza quel sorriso che vi avevo promesso prima della mia partenza. 
Questa vacanza non mi ha fatto bene.
Affatto.

Ho mangiato il meno possibile,
quello che ho mangiato ho provato a vomitarlo con scarsi risultati.
Ho riso poco e mai del tutto spontaneamente.
Ho pianto, quanto basta, chiusa in bagno,
attenta a non fare troppo rumore.

Tante parole mi hanno fatto male,
la loro superficialità mi ha ferita nel profondo.

Commenti sterili, battutine superficiali, sottilmente cattive.


Piatti enormi e occhiate di rimprovero.
"Povera denutrita".

Sorrisi poco convincenti ma che spero abbiano funzionato.

Il suono delle loro risate vuote mi ha tagliato le orecchie.

Ho cercato di immergermi  nella felicità altrui senza riuscire a bagnarmene,
e dire che non troppe vite fa riuscivo a ridere senza sapere neanche il perché.
Più che bere serenità altrui come sempre preferisco restare in apnea.

Questa reazione è impossibile.
Questa vita è impossibile.
Io sono impossibile.

Sono confusa, sono stanca.
La mia totale incapacità inibisce la mia voglia di vivere.

Scusate se il post è confuso e schifosamente triste,
appena riesco prometto un resoconto più dettagliato e chi sa che a mente fredda non riesca a trovare qualcosa di bello da raccontarvi.

Un forte abbraccio, mi siete mancate.

domenica 11 luglio 2010

Vacanze Romane.

Tempo di vacanze romane, bella gente.

In questi giorni starò via.
Vado, infatti, a trovare la mia amica (Quella mia amica) in occasione della sua laurea.
E' già previsto per domani sera un rapido ripasso della tesi
( a chi si fosse perso l'oggetto di tale tesi, consiglio di leggere il post "Siamo solo dati").
Comunque schiena dritta, è un momento importante per lei e non voglio rovinarlo, non devo .

Starò da via qualche giorno e, sicuremente, più di un pensiero andrà a voi, come sempre.
A presto ragazze, spero di tornare con qualcosa che vi possa strappare un sorriso.
Un forte abbraccio, state bene.

venerdì 9 luglio 2010

La tempesta invisibile.

Torno a scrivere, anche solo poche e inutili righe.
Sono giorni strani, difficili.

Cielo azzurro ma elettricità nell'aria,
come se si preparasse una tempesta invisibile.

Sono stanca,
continuamente.
Di tutto,
anche di questo stato.

Domani dovrei andare al mare,
non so.
Non vorrei che, cercando di distrarmi,
finissi per peggiorare ulteriormente le cose.

Scusate l'assenza
e scusate la presenza di questo post abbastanza vuoto.
Avevo bisogno di scrivervi.

Vi abbraccio forte.