Frasi al vento.

Lascio che le cose mi portino altrove... Ma l' animale che mi porto dentro non mi fa vivere felice mai si prende tutto anche il caffè mi rende schiavo delle mie passioni Svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose, dalle posizioni Meccanici i miei occhi di plastica il mio cuore meccanico il cervello sintetico il sapore meccaniche le dita di polvere lunare in un laboratorio il gene dell'amore Supercalifragilespiralitoso, Autofranitendimento

venerdì 24 dicembre 2010

Semplicemente.. Buon Natale

Ho cancellato il mio precedente post
perchè oggi voglio cancellare le ossessioni.

Perciò,
semplicementente Buon Natale a tutte voi,
Buon Natale a tutte noi,
ce lo meritiamo davvero.

Vi auguro tanta gioia,
armonia e quel pizzico di serenità che non guasta mai.

Tanti auguri di vero cuore ragazze,
non ci sono parole per esprimere la mia gratitudine
nei vostri confronti
per tutto quello che,
con la vostra presenza,
fate per me.

Grazie ragazze,
vi voglio bene,
con il cuore,
Aspera.

mercoledì 15 dicembre 2010

Aria di neve

-1°, cielo limpido coronato da un sole opaco.
C'è aria di neve, oggi, ma qui non nevica mai.
Piove si, sempre, ma non nevica mai.

Oggi invece c'è il sole,
un sole spento,
timido,
freddo,
a colorare il cielo.

Della neve c'è solo il profumo pungente
ed il gelo secco,
caratteristico.

E' natale, ormai.
Quest'anno voglio festeggiarlo,
 lo sto dicendo a tutti, in primo luogo a me stessa.

Voglio festeggiarlo perché "quest'anno ho un natale arretrato, considerando come ho passato lo scorso".
La risposta a queste mie parole è un sorriso accondiscendente, nebuloso, distratto.
Questo perché nessuno sa che l'anno scorso il natale

L'ho passato a piangere,
chiusa in bagno a casa di mia zia,
perché avevemo litigato, ancora.
L'ho passato a singhiozzare in silenzio
sentendomi dire,
ancora una volta,
è tutta colpa tua.
Quanto dolore mi costano questi ricordi.

Quest'anno, quindi, voglio che sia natale.
Eppure non credo di saperlo fare,
non credo di riuscire a godere delle luci,
a vivere la gioia effimera della festa.

Non ci credo perché nonostante i miei mille propositi di leggerezza mi ritrovo sempre qui, a scrivere, a rimuginare, a ricordare.
Forse in regalo per questo natale dovrei desiderare un dolce oblio?

"E’ Natale da fine ottobre: le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese."
  

giovedì 9 dicembre 2010

Forza di gravità

Pochi minuti fa ho fatto, involontariamente, una costatazione che, nella sua cruda semplicità, mi ha lasciata tramortita per diversi minuti prima che potessi riavermi del tutto.
Io non mi guardo.

Non  guardo più il mio corpo allo specchio, vestito o spogliato che sia, da davvero molto tempo.
Non mi guardo ma lo sento, ogni giorno più sformato, enorme. Ancora.

Ed è per questo che non mi guardo, perché so cosa troverei,
perché sento l'inutilità del mio grasso che mi avvolge.

Fa schifo, si. Fa schifo davvero.

E tutto questo perché ho deciso nuovamente di provare  a stare bene,
a smetterla di digiunare,
a smetterla di vomitare.

E questo perché, ancora una volta,
ho confuso la fame con l'eccesso,
la salute con la bulimia,
la vita sana con la malattia.

Puoi scappare ma non puoi nasconderti.
Corro in cerchio,
giro sempre più freneticamente intorno ai miei problemi
ma non riesco mai scappare via.

C'è una forza magnetica che mi risucchia alla malattia
con effetto uguale e contrario
più cerco di allontanarmi più mi attira a sé.

Risultato?
Un corpo talmente doloroso da essere diventato per la mia mente invisibile, irrilevante, inesistente.

E ancora, ancora, ancora quest'irrefrenabile voglia di strapparmi via la carne dalle ossa a mani nude.

Ancora. 

----
Sono pensieri malati, lo so, e mi fanno paura,
ma sento un'infezione che mi rode dentro.
Vorrei non dover mangiare mai più,
vorrei smetterla con quest'inferno fatto di ossessioni,
abbuffate e vomito.

giovedì 2 dicembre 2010

Chiudo gli occhi

Cerco un equilibrio,
lo cerco davvero.
Sto sperimentando,
distuggendo,
cercando di creare.

Chiudo gli occhi e immagino la mia vita senza dolore,
senza depressione,
senza attacchi autodistruttivi,
senza disturbi alimentari.

Se chiudo gli occhi
riesco a sentire il profumo,
sa di buono,
di fresco,
di pulito.

Poi li apro
ed è come se mi si aprisse uno squarcio
all'altezza del petto.

Questi giorni digiunato,
sono svenuta,
mi sono abbuffata,
ho vomitato,
mi sono graffiata,
ho fatto finta che tutto questo non esistesse.

Ho cercato di crederci,
per qualche secondo ci sono addirittura riuscita.

Però, prima o poi, sono costretta a riaprire gli occhi
e ciò che vedo mi uccide dentro.


Nascosti dietro le palpebre chiuse,
quanto sono belli i sogni?
Sembrano farfalle fosforescenti,
possono brillare solo al buio.

martedì 23 novembre 2010

Torpore

Sono assente.

Dal blog, dalla vita,
da me stessa.

In questi giorni mi sento assente, altrove.
Un altrove non meglio definito, grigiastro.
Mi sento intorpidita,
come se  mi stessi preparando
ad un lungo letargo dell'anima
al quale faccio fatica e resistere.


Forse è anche questo maledetto cibo a rendermi così,
troppo o troppo poco non lo so,
non il giusto, questo è poco ma sicuro.

Oggi piccola crisi bulimica,
non me ne capitavano da un po',
mi brucia la gola e non solo quella .

Mi brucia questa staticità,
quest'incapacità di controllarmi,
questo stesso torpore,
che non è pace.

E la pace la vorrei,
una pace serena,
mobile,
di gioia.
Non questa quiete
che è tempesta.

C'è un gran temporale, qui.
Guardo i fulmini dalla finestra,
sento i vetri tremare ad ogni tuono.
Sono carica di elettricità,
le strade sono due:
condensarla o esploderla.







Vi abbraccio forte,
Aspera.

giovedì 11 novembre 2010

Brindo con un the.

5 minuti.
Bastano soli 5 minuti a far precipitare una situazione.

Ecco, 5 minuti fa ero in camera da pranzo, intenta a sorseggiare un the caldo accompagnato da 3 biscotti semplici.

Mangia, cerca di controllarti ma non privarti di nulla.
Ci ho provato.

Passa mio padre,
mi guarda,
ghigna:  "Mi sembri una gallina, mangi continuamente".

M'irrigidisco, incasso il colpo, cerco d'ignorarlo.

Si aggiunge mia madre:
"Perché fai colazione ora?".
- " Perché mi va, 3 biscotti non hanno mai ucciso nessuno".
"Però è vero che mangi sempre, a me va bene, figurati.
Ma se ingrassi di nuovo che succede?".
- " Non te ne sei mai interessata, perché cominciare ora?
Comunque mi avete fatto passare l'appetito, grazie".
" Bevi il the però, è acqua, quello puoi".                           (Sbaglio o è malcelata e cattiva soddisfazione quella che vedo in quegli occhi?).

Nessuna risposta,
mi sono alzata e me ne sono andata.
" Certo che sei proprio strana".
Grazie, ne sentivo la mancanza!

Stamattina altra scena simile.
Era in onda la trasmissione su Rai uno alla quale ho fatto riferimento qualche ora fa (nel piccolo box messaggi a lato dei post) e, non posso nasconderlo, mi ha agitata non poco.
I miei, da un altro televisore, seguivano lo stesso programma, e io tremavo in camera.
Sarei voluta correre in salotto, staccare la spina, buttare il televisore alla finestra.
Gli indizi erano troppi, l'ombra dei miei disturbi gigantesca.
Non volevo che capissero, non volevo che vedessero.

Beh, nessun pericolo.
Sospiro di sollievo, si.

Pochi minuti più tardi a pranzo mia madre esordisce:
"Ecco perché la tua amica mangia tanto!                                                        
Poverella è bulimica, non è colpa sua se mangia tanto e se si è ridotta così".

Poverella, già.

Onore e gloria al pietismo,
lunga vita alla cecità.

In alto i calici,
brindiamo a questa nausea galoppante.
Con del buon the, però.

Mi viene da vomitare.

domenica 7 novembre 2010

Buco nero.

Care ragazze,
se ancora una volta avrete la pazienza di stare a sentire i miei ammorbanti discorsi,
vi racconterò come sono andati questi giorni.

Col cibo non va bene,
affatto.
Mangio in continuazione,
poi digiuno,
poi ancora mangio.

Alla bilancia non voglio avvicinarmi,
conosco il responso senza bisogno di avvilenti verifiche.

Mi sento in una situazione di totale di non equilibrio.
Gli occhi lucidi sono una costante, ormai.

"Perché?", mi chiedono.
Non lo so.
"Perché?", mi chiedo.
Lo so ancora meno.

C'è qualcosa che non va dentro di me,
ho un buco nero al centro del petto che mi succhia tutta
l'energia vitale, l'allegria.

E' come se ci fosse un mostro nascosto nel buio che ruba i miei sogni, la mia fantasia, senza che io riesca mai a vederlo in faccia.

Perché non riesco ad essere felice?
Me lo chiedo sempre,
non mi rispondo mai.

venerdì 29 ottobre 2010

Path-(Etic) Mood



Il mio è un mood in malinconico andante.


Path-( Etic) Mood.


Suona come un vecchio blues nostalgico,
intervallato illogicamente da suoni elettronici,
sintetici.
Dissonanti.

Binge.                                                                                                                           Inutilmente
Si, Binge.                                                                                                             Stupidamente
Di nuovo.                                                                                                                         Codardamente


Già.



Sono le parole a nascondersi
o sono io che non riesco a scovarle?


Famefamefame.

Ma di cosa?
Di vita, forse?
Allora perché inseguire la morte dell'anima?

Vedo una ragazza che piange, suona, dorme.
Ride, scherza, canta.

Mangia,
mangia sempre.
Si ficca due dita in gola ma non riesce a vomitare.
Allora piange,
piange tanto chiusa in bagno,
ma nessuno la sente
perché lo fa sottovoce.

Ma non sono io, non posso essere io.
Lei è lontana,
non sento dolore mentre si graffia il viso.

Di nuovo.
Già, di nuovo.

E questo corpo che si gonfia,
si sgonfia.
Ogni giorno di più si sforma,
si decompone,
se ribella.

Cosa ne vuol sapere lui del dolore?

sabato 16 ottobre 2010

Happy Premio

Ecco il punto...
La cara Anne mi ha incluso nell'elenco dei blog da lei premiati e io,
in proposito,
io non so tanto cosa dire.
Evitando quindi di impappinarmi troppo incappando in uno dei miei soliti sproloqui complicati e contorti beh,
so dire solo grazie di cuore.
Grazie, grazie a ancora grazie,
sono quelle piccole cose che ti scaldano il cuore.

Se ho ben capito,
è giunto il momento di elencare ben 10 cose che mi rendono felice.
Arduo compito ma decisamente interessante,
è bello quanto terrificante cimentarsi con le proprie passioni.
Rimbocchiamoci le maniche quindi, si parte:

  • La Musica. Posso dire senza alcun timore di esagerare che la musica è tutta la mia vita. Rappresenta le gioie e i dolori, le lacrime belle e quelle che fanno male.
  • Cantare. Non esistono parole o commenti che possano in qualche modo esprimere quanto cantare significhi per me. Cantare amplifica, nel bene e nel male, tutto ciò che sono. Mi consente di esprimere sentimenti per i quali non esistono parole.

  • L'Arte in genere. E' un mondo diverso nel quale non ho paura di perdermi. Regnano i sentimenti e anche il dolore acquista una qualche forma di bellezza. Può essere una fotografia, un film, un libro, un quadro.. basta un attimo ed io sono lì, rapita in un universo dal quale non mi separerei mai. 

  • La parola. Per me le parole hanno un peso enorme. Amo parlare e soprattutto amo ascoltare perchè mi interessa creare veri contatti. Credo che intorno a noi siano tante parole ma poca comunicazione. Per questo abbinato all'amore per la parola c'è un grande amore per il silenzio. Il silenzio profondo, meditativo, se possibile sereno.
  • Scrivere. Scrivere, scrivere e ancora scrivere. Cosa c'è di meglio? Cose belle, cose brutte, non importa. Per me scrivere è liberatorio, quasi catartico.
  • Il coraggio. Amo, anzi ammiro le persone che non hanno paura di esprimersi per ciò che sono. Il coraggio per me non è nelle grandi gesta ma nelle piccole lotte quotidiane per la propria affermazione individuale. E' questo che mi serve, che ammiro ed ogni giorno cerco. Il coraggio di vivere, di vivere bene.  
  • Le persone. Amo le belle persone, quelle splendide nella loro fragilità.  Odio la gente, la folla mi da una forte sensazione di vuoto.
  •  La fantasia. L'immaginazione apre nuovi mondi. Non si trattta un clichè astratto o qualunquistico, per me  la capacità di sognare è l'unica cosa che può salvarci. Oltre il buio c'è il sole, ci deve essere. A volte se chiudo gli occhi riesco quasi a vederlo.
  • Calore. Quella sensazione di calore che ti scalda il cuore. Può essere merito di un abbraccio, di un piccolo gesto o di una parla ma amo quelle piccole cose che mi fanno sentire amata, parte di qualcosa. Mi rendo conto di essere alla ricerca di un affetto che forse non sono neanche in grado di gestire, tuttavia non smetto di cercare.
  •  La svolta. Quella svolta, la svolta che cambierà per sempre la mia vita. Le cose non devono andare così per una qualche ragione prestabilita, non ci sono ragioni al mondo che ci impediscano di essere felici. Dobbiamo capirlo, fino in fondo. Sono ancora lontana dalla mia svolta ma so che ci sarà, ci deve essere. Voglio proiettare il mio cuore in un futuro migliore, che amo già da ora prondamente. Chissà che la svolta non sia anche questo.
Che fatica, e ora viene il peggio!


Passiamo alla premiazione, in ordine sparso e casuale, dei 10 blog vincitori dell'Happy Premio.
Rullo di tamburi
taratatààà ^_^


  Donatella: che cosa c'è da dire, se non che questa ragazza è un mito? ^_^ Scherzi a parte, ammiro la grande forza e determinazione con la quale sta affrontando un duro percorso di risalita. Le auguro col cuore di essere, giorno dopo giorno, una persona più felice.
- Anne: perchè premio Anne? Perchè è un tesoro! ^_^. Una persona dolcissima, una ragazza davvero bella ancora inconsapevole del suo valore. Sta cercando la sua dimensione, libera da schiavitù ed ossessioni  e spero con tutto il cuore che la raggiunga presto.
-Alice: sempre pronta con una parola di conforto o con una tirata di orecchie a sostenermi e quando serve a spronarmi. Ha una grande capacità di analisi ed è sempre in prima linea. Una presenza tangibile e costante che non posso fare a meno che ringraziare.

-Empty: è una forza della natura. Tagliente ma insieme delicata, a volte sfrontata a volte fragile, mi da l'idea di una persona completa alla ricerca della propria dimensione. Nonostante una momentanea assenza ( e qui parte una simbolica tiratina di orecchie XD)  sento le sue parole sempre vicine.
-Silvia: lapidaria quanto basta, diretta più che mai. Apprezzo le sue riflessioni mai banali ed la chiarezza con cui riesce ad esprimersi, aprendo spesso ottimi spunti di riflessione.
-Bitterhoney: è stata la mia prima sostenitrice e la sua vicinanza è stata molto importante per me. Con mio grande dispiacere da un bel po' di tempo manca dal blog. Ci tengo comunque a premiarla, nella speranza che un giorno legga e comprenda che non è stata dimenticata.
-LoveToBeBones: perchè sebbene sia entrata in contatto con lei da davvero poco tempo, la vedo come una ragazza splendida con a dosso tanta, troppa sofferenza. Molte volte sento nei suoi pensieri l'eco dei miei, per quanto posso ( e so bene che è poco) ha tutto il mio sostegno.
-Strange: Riconosco come familiari molti dei pensieri che leggo tra le sue pagine. Confesso: la leggo spessissimo e non commento quasi mai. Mea culpa.
- BimbettaOttimista: perchè nelle sue(dis-) avventure scolastiche e non solo rivedo molto di me e di quello che mi è successo. Quindi, forza ragazza! ^_^
- Victoria: perchè troppe volte si butta giù. Secondo me merita una bella dose d'incoraggiamento, no? ;)


L'ho detto e lo ripeto, che fatica!
Ne è valsa la pena però,
no? ;)
Ho appena scoperto"il testimone" lasciatomi da
da LoveToBeBones!(Grazie davvero cara!).
Per ora mi fermo qui, 
il resto alla prossima puntata!

Un forte abbraccio ragazze.




Ps. Lo so che non vi aggiorno da un po' 
di tempo sulla situazione ma è un
un momento critico, ho i nervi a fior di pelle
e manco della concentrazione necessaria
per mettermi a tavolino e scrivere qualcosa di 
decente.
Presto, spero.
Nel frattempo vi stringo forte,
sento più che mai bisogno
di un po' di calore. 

mercoledì 6 ottobre 2010

Nausea autoindotta.

Hofattoundisastrohofattoundisastrohofattoundisastro.

Fottutissima bulimia.
Fanculo a me.

Lo so che domani è un altro giorno
ma non vedo perché dovrebbe essere diverso da oggi.

So solo che vorrei strapparmi con violenza questa maledetta carne di dosso.
Con le mani, con le unghie, con tutto questo dolore dilaniarla.
Non conosco nulla di più spontaneo dell'autodistruzione. 

E' un impulso irrefrenabile.

Mi sento sporca.
Mi sento infetta.
Sono nauseata da me stessa.

lunedì 4 ottobre 2010

Funambola

In bilico tra stato di grazia e baratro,
su una corda ben tesa ma incredibilmente sottile.



Questo è ciò che sono,
che sono sempre stata e che sempre sarò.

Una funambola
continuamente di scena.

In questo circo è caro il biglietto
e lo spettacolo non ha mai fine.

Il pubblico pagante non mostra interesse per i miei goffi volteggi
se non quando do segno di stare per cadere.

Allora si che lo sento,
che si contorce, geme, strepita.

Ogni volta che, non si sa come, riacquisto confidenza con la corda lo sento sospirare dal basso,
quasi deluso di non aver goduto fino in fondo lo spettacolo.

E aspetta.
Aspetta, si, che io proceda con passo malfermo tra gli antpodi di questa vita sospesa.

La stasi non è conteplata
perché  tutto è oscillazione continua.

Ma chi sarà mai quest'onnipresente e vociante platea?
Non lo so, provo a chiederlo alle centomila voci che mi scoppiano dentro
ma parlano tutte insieme senza che io possa compredere una sola  parola.

Manco più che mai di leggerezza,
di grazia,
d'incanto.



Che paura e che voglia di lasciarsi cadere.
Che curiosa tentazione quella di scoprire cosa si cela dall'altra parte del filo.


Non sono mai stata brava a mantenere una qualche sorta di equilibrio.

domenica 26 settembre 2010

Abulia emotiva

Voglio essere trascendente,
emanciparmi dalle emozioni
anestetizzarmi il cuore.

Non voglio più il dolore
non sento più l'amore
non voglio più sporcarmi con le emozioni.

C'è un quantitativo di male che ogni persona può ricevere
oltre il dolore la rende meccanica.

Voglio andare avanti e,
se l'unico modo per farlo è l'abulia emotiva,
sarà l'anima ad andarsene per prima.

Vado ad un livello successivo,
dove dare vita a cià che scrivo.
Sono paranoico ed ossessivo,
fino all'abiura di me. 

venerdì 24 settembre 2010

Quando il corpo si ribella.

Mi sento, a dire il vero, un'autentica schifezza.

Il ciclo, stavolta, ha decisamente saltato un giro.

Al 43esimo giorno dall'ultima volta
sono gonfia come un pallone,
dolorante come non mai.
Non mi era mai successo.
La causa non è certo una mia eccessiva magrezza,
non ci siamo proprio,
quanto invece il continuo stress fisico e alimentare
a cui mi sto sottoponendo.
Peso non ne perdo,
alla bilancia non oso neanche avvicinarmi.
Temo più che l'esito quella che potrebbe essere la mia reazione.

Non parliamo, poi, della condizione nervosa.
Non ne parliamo davvero.

Confesso:
Continuo a vomitare, a nascondere il cibo.

Nonotante tutto continuo a farlo.


Un po' meno? Si.. no... non lo so.

In fondo lo capisco, il mio corpo.
Si ribella per tutto il male che gli faccio,
come potrei biasimarlo?

Chi sa quanto ci metterà per stancari del tutto di me. 
E' decisamente cocciuto, 
io ne ho già piene le scatole.

martedì 21 settembre 2010

Tentativi di (ri-) costruzione. Atto I

Questi due giorni,
sotto il profilo salutistico-alimentare,
sono stati un fiasco totale.

Il momento peggiore da tanto.
Abbuffate colossali seguite da ore chiusa in bagno.
Le ossessioni nella mia testa tornano ad alzare il volume.

Non mi aspettavo certo che sarebbe filato tutto liscio, non me lo aspetto mai.

Voglio provare a costruire, a fare qualcosa per me stessa.
Voglio provare a sentirmi bene, a sentire il mio corpo.

Oggi mi sono iscritta in palestra.
Io, l'antisportiva per eccellenza, mi sono iscritta in palestra.
Si vede che, come idee, sono proprio alla frutta, Eh?

Forse distraendomi andrà tutto meglio.
Forse prendendo a calci e pugni un sacco
mi passerà la voglia di prender(mi) a sberle.
Forse facendo qualcosa per me stessa
avrò meno voglia di distruggermi, poi.

Forse. Io ci spero.
Mal che vada una piccola illusione,
infondo,
non può trasformarsi in altro che in una piccola delusione.

E voi come state?
E' un po' di tempo che alcune di voi non si fanno sentire o, comunque, non mi raccontano per bene come vanno le cose...
Fatevi vive, suvvia!
Un forte abbraccio.

domenica 19 settembre 2010

A furia di tenere la testa bassa si dimentica che colore abbia il cielo.

Quanto è difficile conquistare qualcosa, sia pure un centimetro di spazio.
Quanto è esaltante godersi un respiro a pieni polmoni.
Quanta paura di venire puniti.

A furia di tenere la testa bassa si dimentica che colore abbia il cielo.



Stamattina ho pianto perché ho sognato.

Ho sognato di non avere più paura
ho sognato di chiedere qualcosa per me stessa
ho sognato di desiderare il mio bene.
Proteggermi, amarmi, chiedere amore.
Che idee bizzarre.



Non voglio più nascondermi, non me lo merito.
Volere è potere, dissero.
Chi sa che non sia vero. 

Come Pascal, che scommetteva sull'esistenza di Dio,
Io scommetto sull'esistenza di qualcosa al di là di tutto questo.
E' una partita facile, non si perde nulla.

Nella mente mi rimbomba una parola, una parola sola:

"Perché"?
Perché... no?


Anche io voglio guardare il cielo.

sabato 18 settembre 2010

Cadere è più facile che respirare.

L'ho fatto di nuovo.

Un mese e mezzo dopo, l'ho fatto di nuovo.
Un mese e mezzo che è una vita.
Un mese e mezzo che è un istante.
La strada per due dita che cercano la gola è sempre spianata,
il bruciore è sempre lo stesso.
I buoni propositi, mentre muoiono, sono come fuoco.



Cadere è più facile che respirare.

martedì 14 settembre 2010

Bollino nero

Giornata da bollino nero.
Continuo a piangere senza soluzione di continuità.
E' mai possibile che non ci sia una cosa che va come deve?
Non servono a niente gli sforzi, la dedizione, l'impegno?
Stare bene, ma come? Per cosa?
Per me no.

A quanto pare no
ciò che amo è sempre più lontano.

sabato 11 settembre 2010

D'estate muoio un po', aspetto che ritorni l'illusione.

Da diversi giorni giro e rigiro nella mia mente varie ipotesi su come scrivere questo post.
L'incipit avrebbe dovuto essere convincente, i passaggi lineari, la sintesi esaustiva.

Dico avrebbe perché, come sempre accade, ogni progetto è costretto a cedere il passo al caso,
all'irruenza dell'istintività che esige parole forse non belle, forse non chiare, ma sentite.

Torno alla città, allo studio, al lavoro e al blog non prima, però, di avervi raccontato quanto mi è accaduto in questi giorni di assenza.

Sono stati giorni di ricerca.
Estenuante, ceca, fiduciosa ricerca.
Ricerca di una forza, ricerca della forza necessaria per vivere meglio.

Sono stupita e insieme felice di potervi raccontare che in questi venti giorni di assenza ho
COMBATTUTO con le unghie e con i denti, si, ma soprattutto con la testa e col cuore.

Ho lottato per mangiare non troppo e non troppo poco.

Ho lottato contro la nausea che mi spingeva a non mangiare e contro la fame ceca dell'istinto divoratore.
E' una battaglia, non mi illudo certo che sia la guerra, ma stavolta
HO VINTO IO.

Una condotta alimentare più equilibrata mi ha consentito di perdere peso, abbastanza da rendere orgoglioso chiunque.
Ho raggiunto e superato l' "obiettivo" che mi ero prefissa.
Basta? Chi voglio prendere in giro...
Se bastasse così poco per essere felici, che gran scoperta sarebbe la dieta!


Al rovescio di questa luccicante gli impulsi distruttivi di sempre si agitano più forti che mai, aspettando di riprendere il controllo.
E' questa la battaglia nella quale, a dire il vero, non ripongo un'incrollabile fiducia.


Alterno attimi di profonda ed ostinata determinazione nei quali mi pongo come unico obiettivo lo stare bene alle ben più note fasi depressive che, a dire il vero, quando presenti sono sempre più profonde.

Ho fatto pensieri orrendi quest'estate.
Pensieri mostruosi e meravigliosi, insieme.
Pensieri di morte.
Pensieri di rinascita.

Sono solo pensieri, non è così?

Quest'estate ho litigato, ho abbracciato un amico, ho pianto, ho meditato, ho cantato.



Ho pensato a voi, più di quanto possiate immaginare,
un abbraccio stritolante a tutte,
mi siete mancate.

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Piccola nota:
aggiunte nuove foto,
trovate il link nel blog.
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mercoledì 11 agosto 2010

Partire è un po'.... rinascere o morire?

Care ragazze,
starò via per un po'.

Vacanza, giàgià..

Forse ho bisogno di staccare la spina, di allontanarmi dalla quotidianità.

Forse mi farà bene o forse no, lo scopriremo solo al rientro.

Il desiderio è quello di non partire solo con il corpo ma di lasciare andare, per una volta, anche la mente.

Se mi sarà possibile farà una scappata tra i blog a vedere come state,
sicuramente più di un pensiero andrà a voi.

Vi lascio nuovamente e ben in evidenza la mia mail

astra_aspera@yahoo.it

nella speranza che qualcuna voglia passare a fare un saluto o  a dirmi come va.

State bene ragazze, un fortissimo abbraccio a tutte.
A presto.

lunedì 9 agosto 2010

Dissociazioni illogiche.

Giornata da bollino nero.
Isterica.
Famelica.
Incazzata.
Con me stessa in primo luogo, oggi non faccio altro che mangiare.
Più mi faccio schifo e più fagocito schifezze.
Idiota.
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Comequando mi fischiano le orecchie.
Comequando vedo nero.
Comequando la pasta.
Comequando la nausea.
Comequando Sartre.
Comequando l'esistenza.
Comequando la non esistenza.
Comequando il buono.
Comequando i fiori del male.
Comequando i fiori di neve.
Comequando la neve in agosto.
Comequando chiudo la finestra.
Comequando odio il sole.
Comequando amo le stelle.
Come quando le stelle cadono.
Comequando esprimo un desiderio.
Comequando la legge di attrazione.
Comequando la repulsione.
Comequando vorrei essere aria.
Comequando sono a corto d'aria.  
Come quando rantolo. 
Comquando i sinonimi.
Comequando i contrari.
Comequando amo le parole.
Comequando odio me.
Comequando sprofondo. 
Comequando il 15° piano.  
Comequando il panorama.
Comequando le vertigini.
Comequando cado.
Comequando digiuno. 
Comequando mangio.
Comequando vomito. 
Comequando le associazioni (il)logiche.
Comequando mi dissocio.
Comequando sono illogica.
Comequando mi fingo logica.
Comequando vivo.
Comequando scrivo.

Satana è all’inferno per te. Ed è più moderno di te. Avremo divani fondi come tombe. Stando a quanto dice Baudelaire. Cristo muore in croce per me. Pietro brucia in croce per te. Santa è la bellezza. Tanta è la paura. Fai come faceva Baudelaire. Pasolini è morto per te. Morto a bastonate per te. Nello stesso istante. In qualche altra spiaggia. Si è fatto l’amore. Uniti contro il mondo. E’ necessario credere. Bisogna scrivere. Verso l’ignoto tendere. Ricordati Baudelaire. Caravaggio è morto per te. Luigi Tenco è morto per te. Nei fiori dei campi. Vive Piero Ciampi. Bisogna studiare Baudelaire. Saffo s’è ammazzata per noi. Socrate suicida per noi. Vivere per sempre. Ci vuole coraggio. Datti al giardinaggio dei fiori del male. E’ necessario vivere. Bisogna scrivere. All’infinito tendere. Ricordati Baudelaire. Baudelaire. Yeah.

mercoledì 4 agosto 2010

Amante.

Vivo una doppia vita.

L'una sommata con l'altra non da la metà di quella che vorrei vivere.

Io, comunque, esisto unicamente nei punti di divergenza e di contatto tra questi due micorcosmi:

il primo è stupido, fintamente istintivo, vuoto.

Il secondo è buio, umido, doloroso.

Il primo mi fa fare dei giri in motorino con un freddo che, nonstante la stagione, si mantiene considerevole.
Il primo mi fa urlare, indignare e sorridere per le cose più piccole, per quelle più stupide.

Il secondo mi fa pensare, mi fa odiare me stessa ed amare l'arte, rifiutare l'orrore ed amare il bello.
Il secondo mi fa piangere, vomitare, graffiare, ferire.
Il secondo mi fa trovare, al mio ritorno a casa, queste parole scritte nel vento,
forse per il vento, forse per me:

" Devi morire,
con tutto il mio eterno disprezzo". 

Si accettano scommesse su quale sia la mia vita vera e quale sia l'amante.
Amante bastarda, puttana come la vita vera.

Lascia in bocca un sapore amaro
ogni sera quando torno alla vita
ogni sera quando torno a casa.

lunedì 2 agosto 2010

Tela grezza.

Avete presente i sacchi in tela grezza?
Quelli ruvidi al tatto e insignificanti alla vista.
Brutti, sporchi, inorformi.
Emblema di un passato rurale del quale segratemente ci vergognamo. 
Quelli sgraziati, vecchi e impolverati, il cui solito destino è quello di giacere pigri e abbandonati in qualche remoto magazzino.

Immaginatene uno pieno di grano, di caffè o di ciò che volete.
Di aria, illusioni e stronzate, se preferite.

Quel sacco sono io.


Quel sacco, come tutte le cose sono vecchie che non godono fascino di essere retrò, è abbandonato a sè stesse, soggetto al logorio della vita quotidiana, alle intemperie, all'alacre rosicchiare dei topi.

Dai buchi, dalle crepe, dalle lacerazioni, il contenuto fuoriesce a fiotti.
Nessune se ne curerà.
Niente di buono, niente di cattivo.
Niente.
Quei sacchi non valagono niente, ciò che contengono ancora meno.

" E' evidente che tu non piaci, che non vai bene".
Analisi acuta, millemila punti.

Nononono e ancora no.
Respinta al mittente.

Un sacco tutto rotto chi lo vuole?
Io non mi vorrei.


Sono... ma non abbastanza.
Sarebbe meglio che non fossi affatto.

Non è una caduta, è una picchiata.

Meno per meno non fa più.
Fa meno al quadrato
e a me fischiano le orecchie a furia di precipitare.
 









Ho bisogno di  una ragione per sorridere.

sabato 31 luglio 2010

Eleonora Duse

Suona un allarme giù in strada.

E' lontano ma lo percepisco, freddo e tagliente, come se fosse una pistola puntata dritta dritta in direzione del mio cervello.

Prima o poi smetterà.

Provo a trovare una giustificazione al mio stare,
di sabato sera,
chiusa in stanza al buio,
sul letto
a scrivere mollemente al PC.

Oggi sono stanca.

Il caldo asfissiante,
complice della mia
pressione praticamene sotto i piedi ( si può avere la massima a 52?)
mi ha reso la fortunata vincitrice di uno svenimento a dir poco teatrale,
al cospetto di tutto il parentado festante.
Caduta con stile,
non c'è che dire.
Discreta.
Degna diva del cinema muto.
Rea confessa della mia inquantificabile devozione per Eleonora Duse.

Mia madre, neanche a dirlo, è andata in fibrillazione.
- " Tutta colpa tua e della tua dieta assurda, non mangi nulla!"
Ma se solo ieri ho fatto fuori metà del contenuto della dispensa....
Pessima.
Io, lei, IO... bleah.

Oggi pomeriggio, chiusa in bagno, ho dato sfogo alle mie più sfolgoranti manie autodistruttive.
Cosa mi ostini a cercare di distruggere con tanta, appassionata dedizione è e resterà un mistero.

Vi lascio, non prima di avervi strette in un forte, forte abbraccio.

giovedì 29 luglio 2010

Shhh.

Fa male.
Ma male male,
il momento peggiore da mesi.

Una crisi.
La crisi.
 (10, 100, 1000 crisi. Basta.)
Non riesco a scrivere,
non riesco a parlare.
Per forza, provo fatica anche a respirare a pieni polmoni.


Quanto dolore,
direttamente proporzionale solo alla mia stupidità.
Quindi taccio,
resto immobile aspettando che passi.

Bambina cattiva fai la conta,
conta fino a 100 e non sbirciare.
Bambina cattiva resta immobile,
tanto non puoi scappare.


Non passa,
non passa mai.

Nessuna via d'uscita.
No way.

Allora silenzio.
Al buio
immobile.
Shh.

domenica 25 luglio 2010

Superficiali ricreative pietà.

Guardarsi allo specchio, sistemarsi quella maglia che mostra troppo, quel pantalone un po' stretto.
Nascondersi in un vestito, disiderare di non ritrovarsi mai.
Guardarsi sotto varie angolazioni.
Giocare ad essere bella.


Superficiali, ricreative pietà. 

Aggressiva, sicura e tagliente.
Tacchi alti e faccia tosta.
Timida, goffa e impacciata.
Unghie mangiucchiate e testa bassa.

Mille donne, mille volti
per mille frammenti di un'anima un tempo unita
e ora in pezzi.
Frammenti grandi,
frammenti piccoli,
polvere.
Attenzione, il vetro è tagliente.

Specchio, specchio delle mie brame
chi è la più bella del reame?

mercoledì 21 luglio 2010

La persona che mi fissa dall'altra parte dello specchio ha occhi cattivi.

Vorrei davvero riuscire a vedere anche se lontana la fine di tutto questo.
Basterebbe un bagliore, sarebbe il mio TUTTO.
Vedo solo buio che si fa più denso ogni passo che avanzo.
E' un momento, tutti ne abbiamo. Sì.
Spero solo che questo momento che mi pare eterno decida un giorno o l'altro di lasciare spazio a un po' di luce. Scusate se non sono incoraggiante, se sono monotona, ripetitiva e pesante.
Ho una cappa, sul cuore, sui polmoni, sullo stomaco e non va via e... inizio a non respirare.
La persona che mi fissa dall'altra parte dello specchio ha occhi cattivi.
La persona che mi fissa dall'altra parte dello specchio ha occhi pieni di dolore.
La persona che mi fissa dall'altra parte dello specchio non mi ama e io non amo lei.
Da questa parte dello specchio ci sono i resti di una ragazza svuotata, dall'altra parte dello specchio il mostro che l'ha smembrata.
Ennesimo dolore.
I ricordi sono il più potente dei veleni.
Ennesima abbuffata.
Due dita in gola sono l'unica medicina.

lunedì 19 luglio 2010

Apnea.

Torno a scrivervi dopo la settimana trascorsa a Roma.

Torno, purtroppo, senza quel sorriso che vi avevo promesso prima della mia partenza. 
Questa vacanza non mi ha fatto bene.
Affatto.

Ho mangiato il meno possibile,
quello che ho mangiato ho provato a vomitarlo con scarsi risultati.
Ho riso poco e mai del tutto spontaneamente.
Ho pianto, quanto basta, chiusa in bagno,
attenta a non fare troppo rumore.

Tante parole mi hanno fatto male,
la loro superficialità mi ha ferita nel profondo.

Commenti sterili, battutine superficiali, sottilmente cattive.


Piatti enormi e occhiate di rimprovero.
"Povera denutrita".

Sorrisi poco convincenti ma che spero abbiano funzionato.

Il suono delle loro risate vuote mi ha tagliato le orecchie.

Ho cercato di immergermi  nella felicità altrui senza riuscire a bagnarmene,
e dire che non troppe vite fa riuscivo a ridere senza sapere neanche il perché.
Più che bere serenità altrui come sempre preferisco restare in apnea.

Questa reazione è impossibile.
Questa vita è impossibile.
Io sono impossibile.

Sono confusa, sono stanca.
La mia totale incapacità inibisce la mia voglia di vivere.

Scusate se il post è confuso e schifosamente triste,
appena riesco prometto un resoconto più dettagliato e chi sa che a mente fredda non riesca a trovare qualcosa di bello da raccontarvi.

Un forte abbraccio, mi siete mancate.

domenica 11 luglio 2010

Vacanze Romane.

Tempo di vacanze romane, bella gente.

In questi giorni starò via.
Vado, infatti, a trovare la mia amica (Quella mia amica) in occasione della sua laurea.
E' già previsto per domani sera un rapido ripasso della tesi
( a chi si fosse perso l'oggetto di tale tesi, consiglio di leggere il post "Siamo solo dati").
Comunque schiena dritta, è un momento importante per lei e non voglio rovinarlo, non devo .

Starò da via qualche giorno e, sicuremente, più di un pensiero andrà a voi, come sempre.
A presto ragazze, spero di tornare con qualcosa che vi possa strappare un sorriso.
Un forte abbraccio, state bene.

venerdì 9 luglio 2010

La tempesta invisibile.

Torno a scrivere, anche solo poche e inutili righe.
Sono giorni strani, difficili.

Cielo azzurro ma elettricità nell'aria,
come se si preparasse una tempesta invisibile.

Sono stanca,
continuamente.
Di tutto,
anche di questo stato.

Domani dovrei andare al mare,
non so.
Non vorrei che, cercando di distrarmi,
finissi per peggiorare ulteriormente le cose.

Scusate l'assenza
e scusate la presenza di questo post abbastanza vuoto.
Avevo bisogno di scrivervi.

Vi abbraccio forte.

mercoledì 30 giugno 2010

Bollata

Ho i nervi a fior di pelle...

sento il fiato sul collo da parte dei miei,
all'improvviso convinti che io sia dimagrita troppo.

Detesto serntirmi controllata,
sono una persona fin troppo indipendente e testarda per sopportare che mi si facciano i conti in tasca.

Andiamo con ordine

Ieri pomeriggio sono andata a camminare, due ore senza meta.
Il sole negli occhi, le cuffie nelle orecchie, la mente leggera.
Amo camminare, andare, non fermarmi.
A passo spedito ma senza fretta godere ogni attimo,
assorbire il sole,
prenderne l'energia.

Alle 20 e 30 sono rincasata.
Doccia fredda.

Mangio, cerco di contenere.
Nonostante ciò
con tono sprezzante arriva
un simpatico commento:

"Un altro po' sei anoressica".

Mio padre l'ha detto così,
con ironia, con disprezzo.
Parole gettate a caso,
senza cura,
senza convinzione,
ma che mi hanno fatto gelare il sangue.

Non ha la benchè minima idea di ciò che io sia o non sia.
Non immagina neanche chi io sia o non sia.
Come potrebbe dato che non mi conosco io stessa?
Tutti sanno tutto.
Bollata.
Un'etichetta è sufficiente.
Marchio che vuol dire scarto, 
avanzo,
pezzo difettoso da rimandare al mittente.

Pochi complimenti, arrivederci e grazie. 

Parlare.
Sputare sentenze e veleno
costa poco, è facile
ed indolore.
Almeno per loro.

E' da  ieri sera che va avanti così.
Sono stanca.

martedì 29 giugno 2010

Come se ti volessi punire per qualcosa.

Non abbassare la guardia, mai.

Ero in bagno .
Mi sono fatta altri segni sul viso.
Poi ho inziato a vomitare, oggi non mi riesco a contenere.
Ho sentito un rumore e d'istinto ho tirato lo scarico.
Giusto in tempo.
Apro la porta e trovo mia madre.
Mi fissa un attimo, nota i segni.
"Perché lo fai?"
"..."
"Eppure stavano guarendo...
E' come se ti volessi punire per qualcosa...".
Come se.. già...


Muta, scappo.
E' la cosa che mi riesce meglio.

lunedì 28 giugno 2010

Stato di abbandono.

Un fiume in piena
invade gli argini.
Acqua e fango,
inseme.
Le correnti sono forti, mi portano via.
Spezzano i legami,
disperdono,
allontanano.
Sono stanca. 
Le gambe cedono.
Cado.
Resto qui,
trascinata dalle acque,
portata via dal vento.
Non ho la forza di lottare,
non mi importa.
Non ho voglia di lottare,
voglio solo arrivare a non sentire niente.
Non sentire niente vuol dire niente dolore,
niente panico,
niente ricordi....
prospettiva allettante.
Si. Sto.
Al centro del fiume,
in uno stato di abbandono.

domenica 27 giugno 2010

Scatti

Detto fatto bella gente.
Come promesso, nel blog troverete il link alle foto di cui vi ho parlato a cui se ne aggiungeranno costantemente altre già tra stasera e domani.
♥♥♥Foto a profusione♥♥♥
Terrei davvero tanto a leggere i vostri commenti, a sapere cosa ne pensate.
Ci conto, ragazze!
Un bacio ♥

Buonanotte a voi.

Serata particolare, artistica, ispirante.
Ho scattato tante belle foto che vi farò vedere presto.
Le mie foto,
il mio amore da troppo tempo trascurato.
Che bello risentire il rumore dello scatto.
Ora vi lascio,
l'ultimo pensiero di questa lunga giornata va a voi.
Sogni d'oro ragazze,
grazie col cuore di tutto.

sabato 26 giugno 2010

Intolleranze...(alimentari)

Giorno ragazze,
vi aggiorno con una novità.
Documentandomi in internet mi sono informata circa le intollerzanze alimentari ed ho letto che mangiare alimenti a cui si è intolleranti può portare coliti e problemi di sorta.

Inoltre, sarebbe causa di gonfiore nonché ostacolo nella dieta.
Decisamente una faccenda da approfondire...
Detto fatto,
ieri pomeriggio sono andata a fare il test
e sono risultata intollerante a una quantità spropositata di cose.

Per alcune mi dispiace un po', per altre molto meno,
vi riporto l'elenco:

  • sodio benzoato (conservante)
  • parietaria
  • cipolla
  • pancetta (mai mangiata in vita mia )
  • pollo
  • tacchino
  • orzo
  • olio extra vergine d'oliva 
  • fruttosio
  • ananas (!!!)
  • arancia ( ! :( )
  • melone
  • uva
  • arachidi
  • fontina (odio i formaggi, poco male)
  • margarina
  • mozzarella
  • merluzzo
  • sgombro
  • sogliola
  • fagiolini (addio fagiolini con la menta!)
  • finocchio
  • insalata riccia
  • lattuga (catastrofe!)
  • melanzane (tragedia!)
  • peperone (disastro più nero!)
  • pomodoro (incommentabile!)
  • rucola
  • scarola
  • spinaci
  • zucchine
Insomma ragazze,
passi per gli alimenti grassi (anzi, evviva!), ma le mie povere verdurine non avrei proprio voluto sacrificarle.
Beh, pazienza, se questo può essere uno strumento utile, tutto è lecito!
Quella di sottopormi al test è un'ideuzza che mi frullava da un bel po' nella testa, finalmente mi sono decisa a tentare.
In fondo non ci perdo nulla ;)
Ovviamente vi terrò aggiornate su eventuali risvolti e, si spera, miglioramenti. 
E voi ragazze, come state?
Qualcuna di voi ha mai fatto questo test?
Come vi siete trovate? Oppure pensate di farlo?
Mi piacerebbe sapere che ne pensate, ma soprattutto come state. Se volete qualche info, inoltre, per quanto concessomi dalle mie scarse conoscenze sono a vostra disposizione.

Un abbraccio a tutte, spero passiate una bella giornata!

venerdì 25 giugno 2010

Calci in faccia.

Io sarò anche insopportabile, terribile, isterica.
Si, lo sarò soicuramente,
ma allora perché provocarmi,

perché provare gusto nel farmi del male?
Per vedere fino a che punto posso reggere?
Che gioco è?

Eravamo al supermercato,
stavo dicendo a mia madre che ero soddisfatta di un paio di occhiali vintage che ho comprato ieri.
Senza neanche guardarmi in faccia mi fa:
"Sarebbe molto meglio se la smettessi di farti quello schifo in faccia".
Non rispondo ma lei non si accontenta, ne vuole di più:
"Sei fonti di continue preoccupazioni".
A questo punto rispondo:
"In questa casa le frustrazioni di tutti si scaricano su di me. Ti sei mai chiesta perché faccio così? Te ne è mai importato niente? Ti sei chiesta questi segni sul viso cosa signifiicano?".
Risposta serafica di mia madre:
" Che sei pazza, sei un peso".

Ragazze, perché?
Perché deve sempre essere così?
Eppure mi vuole bene, cazzo.
Perché mi deve fare del male così, senza motivo?
Per spronarmi?
Non credo che si possa spronare una persona prendendola a calci in faccia.

giovedì 24 giugno 2010

La ragazza senza seno.

Non sto perdendo peso, se mai ne sto acquistando.
Oscillo.

100, 200 grammi...300...

Sempre più informe,
gambe enormi,
stomaco gonfio.


Mi guardo allo specchio.
Non vorrei essere io, no.

Prima guardavo un documentario
su ragazze che non accettano il proprio corpo.

Una ragazza bellissima,
magra e splendida,
stava male per la sua assenza di seno.

Ai miei occhi era semplicemente perfetta.

Lei piangeva
e dall'altra parte dello schermo piangevo anche io.

Il suo corpo era semplicemente bellissimo,
molto più di quanto io osi sperare.

Non siamo mai felici per ciò che abbiamo.
Mai.

Poi mia madre mi ha chiamato a pranzo,
piazzandomi sotto il naso un
piatto di pasta
enorme
che mi ha costretto a mangiare.

Ho nascosto parte del cibo,

poco rispetto a quello che avrei voluto.
Non voglio immaginare se mi avessero visto...

Unica cosa importante in questa casa è mangiare:
se mangi stai bene.


Il cibo è salute?
A me veniva da vomitare
Che infinita idiozia.

martedì 22 giugno 2010

Veleno serale

"Cosa fai al computer?"
"Niente. Scrivo".
"E cosa potresti mai scrivere di così importante perché qualcuno voglia leggerlo?
A chi mai potrebbe interessare? ".
"...A nessuno mamma, nulla".


Piccole dolcezze serali,
giusto per chiudere in bellezza una giornata
iniziata stanotte alle 3 e 30
in preda ad allucinazioni/incubi
che non sto neanche a descrivervi...
(maybe one day).

Decisamente una degna conclusione.
Buonanotte ragazze.
Grazie per esserci.

lunedì 21 giugno 2010

10 chili in 10 minuti

Un pacco di biscotti.
Intero.
10 minuti ed è andato via.
Non sono riuscita a fermarmi.
Il cervello diceva di smettere,
la bocca voleva solo mangiare.
Fottuti biscotti,
Fanculo a me!

Perché invece che andare avanti
non faccio altro che tornare indietro?
Perché faccio solo danni?
Perché mi ostino a darmi sempre la zappa sui piedi?
Mi sento uno schifo.
Sono uno schifo.
Vado a cercare di rimediare
al mio ennesimo disastro.
Ci metterò un bel po'.

Mi odio.

domenica 20 giugno 2010

E' tornata la pioggia.

Io amo la pioggia.
Tutto è più lucido quando piove,
i colori sono più accesi
ma i contorni meno nitidi.

Com'è bella la pioggia.




Il temporale,
con tuoni
e lampi inaspettati
ha un fascino minaccioso.
Ineguagliabile.



Oggi piove, tanto.
Lampi fuori e dentro me.
E' tempesta.


Sa di violenza, di umido, di vento.
Sa di elettricità,
di energia cinetica,
di potenza.
E di arrendevolezza,
di necessità.





        


Sa di urgenza di lasciarsi andare
in balia di questo vento
come una foglia.
Trascinata,
bagnata,
stanca.





Soffia forte, stasera.


Ho freddo.

La libertà si paga in chili.

La libertà si paga in chili.
Una serata senza pensieri
costa davvero cara.

Sono venuti a passare la serata a casa mia,
serata tra amici.

Sono restati tutta la notte
a parlare,
a scherzare,
a farmi dimenticare,
per un momento,
chi sono davvero.

Per un secondo,
a quelle risate,
ci ho creduto anche io.

La mattina dopo accenni a discorsi non proprio allegri,
fuggo lo sguardo,
non voglio che sappiano.

Brutto momento ogni qual volta che iniziavano a mangiare qualche schifezza.
Brutto momento tutte volte che non riuscivo a defilarmi velocemente e,
pressata da sei occhi addosso,
ero costretta a ingoiare qualcosa.
Almeno le bibite,
coca-cola e schifezze simili,
sono riuscita ad evitarle.
"Non bevo coca da quasi un anno"
"... Perché?".
"...".

Il giorno dopo ognuno a casa sua,
ognuno con la sua vita.

Tornata al mio posto
non ci sono risate a riempirmi le orecchie.
Non ci sono persone a colmare il vuoto.
Cenerentola torna dal ballo,
ma com'è ovvio
nessuno verrà a cercarla armato di scarpetta.


Solo questo maledetto corpo,
questa maledetta bilancia che,
onnipresente,
non fa altro che
ricordarmi la verità.


E' solo che ieri sera,
complice forse l'alcol,
forse solo la mia stupidità,
tutto sembrava semplice. 

Era da prevenire.
Non mi restava che accettarne le conseguenze.

E' tempo di rimediare.
Tanto per cominciare, oggi lassativi.
So bene che non servono, che fanno male.
Ma sono gonfia
e non ne posso più di essere una mongolfiera.
Il resto non conta, non oggi.


Infondo lo so bene,
tutto ha un prezzo e
la libertà si paga
in chili.