Frasi al vento.

Lascio che le cose mi portino altrove... Ma l' animale che mi porto dentro non mi fa vivere felice mai si prende tutto anche il caffè mi rende schiavo delle mie passioni Svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose, dalle posizioni Meccanici i miei occhi di plastica il mio cuore meccanico il cervello sintetico il sapore meccaniche le dita di polvere lunare in un laboratorio il gene dell'amore Supercalifragilespiralitoso, Autofranitendimento

domenica 26 settembre 2010

Abulia emotiva

Voglio essere trascendente,
emanciparmi dalle emozioni
anestetizzarmi il cuore.

Non voglio più il dolore
non sento più l'amore
non voglio più sporcarmi con le emozioni.

C'è un quantitativo di male che ogni persona può ricevere
oltre il dolore la rende meccanica.

Voglio andare avanti e,
se l'unico modo per farlo è l'abulia emotiva,
sarà l'anima ad andarsene per prima.

Vado ad un livello successivo,
dove dare vita a cià che scrivo.
Sono paranoico ed ossessivo,
fino all'abiura di me. 

venerdì 24 settembre 2010

Quando il corpo si ribella.

Mi sento, a dire il vero, un'autentica schifezza.

Il ciclo, stavolta, ha decisamente saltato un giro.

Al 43esimo giorno dall'ultima volta
sono gonfia come un pallone,
dolorante come non mai.
Non mi era mai successo.
La causa non è certo una mia eccessiva magrezza,
non ci siamo proprio,
quanto invece il continuo stress fisico e alimentare
a cui mi sto sottoponendo.
Peso non ne perdo,
alla bilancia non oso neanche avvicinarmi.
Temo più che l'esito quella che potrebbe essere la mia reazione.

Non parliamo, poi, della condizione nervosa.
Non ne parliamo davvero.

Confesso:
Continuo a vomitare, a nascondere il cibo.

Nonotante tutto continuo a farlo.


Un po' meno? Si.. no... non lo so.

In fondo lo capisco, il mio corpo.
Si ribella per tutto il male che gli faccio,
come potrei biasimarlo?

Chi sa quanto ci metterà per stancari del tutto di me. 
E' decisamente cocciuto, 
io ne ho già piene le scatole.

martedì 21 settembre 2010

Tentativi di (ri-) costruzione. Atto I

Questi due giorni,
sotto il profilo salutistico-alimentare,
sono stati un fiasco totale.

Il momento peggiore da tanto.
Abbuffate colossali seguite da ore chiusa in bagno.
Le ossessioni nella mia testa tornano ad alzare il volume.

Non mi aspettavo certo che sarebbe filato tutto liscio, non me lo aspetto mai.

Voglio provare a costruire, a fare qualcosa per me stessa.
Voglio provare a sentirmi bene, a sentire il mio corpo.

Oggi mi sono iscritta in palestra.
Io, l'antisportiva per eccellenza, mi sono iscritta in palestra.
Si vede che, come idee, sono proprio alla frutta, Eh?

Forse distraendomi andrà tutto meglio.
Forse prendendo a calci e pugni un sacco
mi passerà la voglia di prender(mi) a sberle.
Forse facendo qualcosa per me stessa
avrò meno voglia di distruggermi, poi.

Forse. Io ci spero.
Mal che vada una piccola illusione,
infondo,
non può trasformarsi in altro che in una piccola delusione.

E voi come state?
E' un po' di tempo che alcune di voi non si fanno sentire o, comunque, non mi raccontano per bene come vanno le cose...
Fatevi vive, suvvia!
Un forte abbraccio.

domenica 19 settembre 2010

A furia di tenere la testa bassa si dimentica che colore abbia il cielo.

Quanto è difficile conquistare qualcosa, sia pure un centimetro di spazio.
Quanto è esaltante godersi un respiro a pieni polmoni.
Quanta paura di venire puniti.

A furia di tenere la testa bassa si dimentica che colore abbia il cielo.



Stamattina ho pianto perché ho sognato.

Ho sognato di non avere più paura
ho sognato di chiedere qualcosa per me stessa
ho sognato di desiderare il mio bene.
Proteggermi, amarmi, chiedere amore.
Che idee bizzarre.



Non voglio più nascondermi, non me lo merito.
Volere è potere, dissero.
Chi sa che non sia vero. 

Come Pascal, che scommetteva sull'esistenza di Dio,
Io scommetto sull'esistenza di qualcosa al di là di tutto questo.
E' una partita facile, non si perde nulla.

Nella mente mi rimbomba una parola, una parola sola:

"Perché"?
Perché... no?


Anche io voglio guardare il cielo.

sabato 18 settembre 2010

Cadere è più facile che respirare.

L'ho fatto di nuovo.

Un mese e mezzo dopo, l'ho fatto di nuovo.
Un mese e mezzo che è una vita.
Un mese e mezzo che è un istante.
La strada per due dita che cercano la gola è sempre spianata,
il bruciore è sempre lo stesso.
I buoni propositi, mentre muoiono, sono come fuoco.



Cadere è più facile che respirare.

martedì 14 settembre 2010

Bollino nero

Giornata da bollino nero.
Continuo a piangere senza soluzione di continuità.
E' mai possibile che non ci sia una cosa che va come deve?
Non servono a niente gli sforzi, la dedizione, l'impegno?
Stare bene, ma come? Per cosa?
Per me no.

A quanto pare no
ciò che amo è sempre più lontano.

sabato 11 settembre 2010

D'estate muoio un po', aspetto che ritorni l'illusione.

Da diversi giorni giro e rigiro nella mia mente varie ipotesi su come scrivere questo post.
L'incipit avrebbe dovuto essere convincente, i passaggi lineari, la sintesi esaustiva.

Dico avrebbe perché, come sempre accade, ogni progetto è costretto a cedere il passo al caso,
all'irruenza dell'istintività che esige parole forse non belle, forse non chiare, ma sentite.

Torno alla città, allo studio, al lavoro e al blog non prima, però, di avervi raccontato quanto mi è accaduto in questi giorni di assenza.

Sono stati giorni di ricerca.
Estenuante, ceca, fiduciosa ricerca.
Ricerca di una forza, ricerca della forza necessaria per vivere meglio.

Sono stupita e insieme felice di potervi raccontare che in questi venti giorni di assenza ho
COMBATTUTO con le unghie e con i denti, si, ma soprattutto con la testa e col cuore.

Ho lottato per mangiare non troppo e non troppo poco.

Ho lottato contro la nausea che mi spingeva a non mangiare e contro la fame ceca dell'istinto divoratore.
E' una battaglia, non mi illudo certo che sia la guerra, ma stavolta
HO VINTO IO.

Una condotta alimentare più equilibrata mi ha consentito di perdere peso, abbastanza da rendere orgoglioso chiunque.
Ho raggiunto e superato l' "obiettivo" che mi ero prefissa.
Basta? Chi voglio prendere in giro...
Se bastasse così poco per essere felici, che gran scoperta sarebbe la dieta!


Al rovescio di questa luccicante gli impulsi distruttivi di sempre si agitano più forti che mai, aspettando di riprendere il controllo.
E' questa la battaglia nella quale, a dire il vero, non ripongo un'incrollabile fiducia.


Alterno attimi di profonda ed ostinata determinazione nei quali mi pongo come unico obiettivo lo stare bene alle ben più note fasi depressive che, a dire il vero, quando presenti sono sempre più profonde.

Ho fatto pensieri orrendi quest'estate.
Pensieri mostruosi e meravigliosi, insieme.
Pensieri di morte.
Pensieri di rinascita.

Sono solo pensieri, non è così?

Quest'estate ho litigato, ho abbracciato un amico, ho pianto, ho meditato, ho cantato.



Ho pensato a voi, più di quanto possiate immaginare,
un abbraccio stritolante a tutte,
mi siete mancate.

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Piccola nota:
aggiunte nuove foto,
trovate il link nel blog.
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