Frasi al vento.

Lascio che le cose mi portino altrove... Ma l' animale che mi porto dentro non mi fa vivere felice mai si prende tutto anche il caffè mi rende schiavo delle mie passioni Svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose, dalle posizioni Meccanici i miei occhi di plastica il mio cuore meccanico il cervello sintetico il sapore meccaniche le dita di polvere lunare in un laboratorio il gene dell'amore Supercalifragilespiralitoso, Autofranitendimento

venerdì 24 dicembre 2010

Semplicemente.. Buon Natale

Ho cancellato il mio precedente post
perchè oggi voglio cancellare le ossessioni.

Perciò,
semplicementente Buon Natale a tutte voi,
Buon Natale a tutte noi,
ce lo meritiamo davvero.

Vi auguro tanta gioia,
armonia e quel pizzico di serenità che non guasta mai.

Tanti auguri di vero cuore ragazze,
non ci sono parole per esprimere la mia gratitudine
nei vostri confronti
per tutto quello che,
con la vostra presenza,
fate per me.

Grazie ragazze,
vi voglio bene,
con il cuore,
Aspera.

mercoledì 15 dicembre 2010

Aria di neve

-1°, cielo limpido coronato da un sole opaco.
C'è aria di neve, oggi, ma qui non nevica mai.
Piove si, sempre, ma non nevica mai.

Oggi invece c'è il sole,
un sole spento,
timido,
freddo,
a colorare il cielo.

Della neve c'è solo il profumo pungente
ed il gelo secco,
caratteristico.

E' natale, ormai.
Quest'anno voglio festeggiarlo,
 lo sto dicendo a tutti, in primo luogo a me stessa.

Voglio festeggiarlo perché "quest'anno ho un natale arretrato, considerando come ho passato lo scorso".
La risposta a queste mie parole è un sorriso accondiscendente, nebuloso, distratto.
Questo perché nessuno sa che l'anno scorso il natale

L'ho passato a piangere,
chiusa in bagno a casa di mia zia,
perché avevemo litigato, ancora.
L'ho passato a singhiozzare in silenzio
sentendomi dire,
ancora una volta,
è tutta colpa tua.
Quanto dolore mi costano questi ricordi.

Quest'anno, quindi, voglio che sia natale.
Eppure non credo di saperlo fare,
non credo di riuscire a godere delle luci,
a vivere la gioia effimera della festa.

Non ci credo perché nonostante i miei mille propositi di leggerezza mi ritrovo sempre qui, a scrivere, a rimuginare, a ricordare.
Forse in regalo per questo natale dovrei desiderare un dolce oblio?

"E’ Natale da fine ottobre: le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese."
  

giovedì 9 dicembre 2010

Forza di gravità

Pochi minuti fa ho fatto, involontariamente, una costatazione che, nella sua cruda semplicità, mi ha lasciata tramortita per diversi minuti prima che potessi riavermi del tutto.
Io non mi guardo.

Non  guardo più il mio corpo allo specchio, vestito o spogliato che sia, da davvero molto tempo.
Non mi guardo ma lo sento, ogni giorno più sformato, enorme. Ancora.

Ed è per questo che non mi guardo, perché so cosa troverei,
perché sento l'inutilità del mio grasso che mi avvolge.

Fa schifo, si. Fa schifo davvero.

E tutto questo perché ho deciso nuovamente di provare  a stare bene,
a smetterla di digiunare,
a smetterla di vomitare.

E questo perché, ancora una volta,
ho confuso la fame con l'eccesso,
la salute con la bulimia,
la vita sana con la malattia.

Puoi scappare ma non puoi nasconderti.
Corro in cerchio,
giro sempre più freneticamente intorno ai miei problemi
ma non riesco mai scappare via.

C'è una forza magnetica che mi risucchia alla malattia
con effetto uguale e contrario
più cerco di allontanarmi più mi attira a sé.

Risultato?
Un corpo talmente doloroso da essere diventato per la mia mente invisibile, irrilevante, inesistente.

E ancora, ancora, ancora quest'irrefrenabile voglia di strapparmi via la carne dalle ossa a mani nude.

Ancora. 

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Sono pensieri malati, lo so, e mi fanno paura,
ma sento un'infezione che mi rode dentro.
Vorrei non dover mangiare mai più,
vorrei smetterla con quest'inferno fatto di ossessioni,
abbuffate e vomito.

giovedì 2 dicembre 2010

Chiudo gli occhi

Cerco un equilibrio,
lo cerco davvero.
Sto sperimentando,
distuggendo,
cercando di creare.

Chiudo gli occhi e immagino la mia vita senza dolore,
senza depressione,
senza attacchi autodistruttivi,
senza disturbi alimentari.

Se chiudo gli occhi
riesco a sentire il profumo,
sa di buono,
di fresco,
di pulito.

Poi li apro
ed è come se mi si aprisse uno squarcio
all'altezza del petto.

Questi giorni digiunato,
sono svenuta,
mi sono abbuffata,
ho vomitato,
mi sono graffiata,
ho fatto finta che tutto questo non esistesse.

Ho cercato di crederci,
per qualche secondo ci sono addirittura riuscita.

Però, prima o poi, sono costretta a riaprire gli occhi
e ciò che vedo mi uccide dentro.


Nascosti dietro le palpebre chiuse,
quanto sono belli i sogni?
Sembrano farfalle fosforescenti,
possono brillare solo al buio.