Frasi al vento.

Lascio che le cose mi portino altrove... Ma l' animale che mi porto dentro non mi fa vivere felice mai si prende tutto anche il caffè mi rende schiavo delle mie passioni Svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose, dalle posizioni Meccanici i miei occhi di plastica il mio cuore meccanico il cervello sintetico il sapore meccaniche le dita di polvere lunare in un laboratorio il gene dell'amore Supercalifragilespiralitoso, Autofranitendimento

lunedì 7 giugno 2010

Il mostro.

Abbuffata colossale:

  • Due arancini di riso
  • Té in bottiglia (quindi pieno di zuccheri)
  • Un cornetto algida
  • Una fetta di pan bauletto ai cereali
  • Non so quanti biscotti alla crusca
Tutto questo strafogato, non mangiato.
Fagocitato in un secondo.
In cinque minuti ho bevuto mezzo litro d'acqua.
Mentre scrivo a nausea cresce.
Ora altri cinque di pausa, altro mezzo litro 
e vediamo di chiudere quest'orribile faccenda.

Inoltre non la smetto di deturparmi con segni rossi,
sono un mostro pieno di cicatrici
tutte sul viso.
Croste, segni, sangue.
Poi cerco di coprire tutto col correttore.
Mi vergogno.
Non la smetterò mai.
Mi detesto troppo per farlo.
Sono un mostro, dentro e fuori.
Mi odio,
i miei per questo mi odiano(giustamente è l'unica cosa che capiscono).
Tutti gli altri, invece, non vedono neanche questo.
Non capiscono neanche questo.
Nessuno lo ha mai capito.
E quando dico nessuno lo intendo in senso assoluto, tutti troppo occupati.
Una brutta acne, certo.

(Nota a margine: 
Ragazzi/e, è mai capitato a qualcuno/a di comportarsi così? 
Nel caso per favore contattatemi privatamente.
Grazie).

Cinque minuti fa mia madre mi ha scoperto in bagno a graffiarmi (menomale che non mi ha visto mezz'ora prima a vomitare) e ha iniziato a urlare
                        " Tu sei matta!" 
" Tu sei matta!" 
                " Tu sei matta!" 

"Si povera madre, sono matta, hai una figlia matta, povera!".
Silenzio. 
Mi sento davvero uno schifo.

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