Frasi al vento.

Lascio che le cose mi portino altrove... Ma l' animale che mi porto dentro non mi fa vivere felice mai si prende tutto anche il caffè mi rende schiavo delle mie passioni Svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose, dalle posizioni Meccanici i miei occhi di plastica il mio cuore meccanico il cervello sintetico il sapore meccaniche le dita di polvere lunare in un laboratorio il gene dell'amore Supercalifragilespiralitoso, Autofranitendimento

martedì 4 gennaio 2011

La più ridicola e grottesca delle bestie

Capodanno.
La tradizione vuole che si butti dal balcone qualcosa di vecchio,
ma la questa vita è troppo pesante per essere scagliata
e così rimane sempre qui,
ad assorbire polvere e veleno.

"L'uomo è davvero una bestia orrenda"
è stato il primo pensiero di quest'anno nuovo.

Tante formiche che si affannano,
corrono, si contorcono, si agitano, si dibattono.

Ma per cosa?
Per rimandare la morte.
Per avere l'illusione di scacciarla lontano a suon di lustrini e sguardi opachi,
di allontanala a forza di chiassosa e vuota allegria,
di finta gioia, di risate sguaiate.

Perciò, esorcizziamo la morte,
esorcizziamo la vita!

In alto i calici per brindare al buon anno nuovo,
che nulla avrà di diverso se non il nome.

Il tempo ha uno scorrere paziente e regolare,
la convenzione di frazionarlo, celebrarlo, acclamarlo,
non è altro che l'ennesima e superflua dimostraione della piccolezza umana,
incapace di far fronte all'infinità dell'indeterminazione.

Nulla è cambiato allo scoccare della mezzanotte,
Cenerentola non è tornata dal ballo perché non ci è mai andata.

Si va avanti però, sempre.
Come il tempo.

Con le unghie, con i denti,
col l'anima, con le lacrime,
col coraggio e con l' incredibile forza
di non lasciarsi cadere,
di non abbandonarsi mai del tutto.

Perciò è questo il mio augurio per tutte noi per l'ormai corrente anno
e per i prossimi a venire:
Quello di non lasciare mai la presa.
Di non cedere al mondo dei manichini ricolmi di risate vuote,
di ricercare sempre gioie anche piccole ma vere.

Al diavolo sterminate ed inconcludenti liste di buoni propositi,
al diavolo le favole che raccontano di un incantato e salvifico destino
che ci salverà da noi stesse e dal mondo.

Saremo noi stesse a salvarci,
con le unghie, con i denti,
col sudore e con la gioia della nostra forza.

Possiamo farcela,
l'essere ancora qui ne è una prova,
l'arrivare alla fine di questo inferno sarà il premio.

Perciò,
tanti auguri a tutte noi,
di essere sempre forti,
di avere sempre in mente l'obiettivo,
di saper chiedere aiuto,
di saper credere,
di portare avanti questo faticoso percorso di risalita,
che un giorno so che ci ripagherà con la felicità che meritiamo.

Auguri ragazze,
Aspera.

4 commenti:

  1. Aspera, a queste tue parole ho provato un brivido...una sensazione di gioia, non perchè tutto mi sta andando bene...o perchè è iniziato un nuovo anno...che come hai detto tu, non ha nulla di diverso rispetto al precedente se non il nome, ma perchè hai detto tante cose vere e in un modo tremendamente schietto e solenne che mi è piaciuto. Grazie davvero <3

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  2. il tempo non scorre regolare e paziente, ma a seconda di come lo percepisci; tempo e azioni non sono indipendenti...

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  3. Io lo percepisco in modo diverso, invece. Il tempo scorre con o senza noi e le nostre azioni, per questo tentiamo di esercitare un controllo mediante convenzioni come gli anni, i giorni... concordo perfettamente sul fatto che la percezione del tempo (lungo o breve) sia qualcosa di soggettivissimo. Grazie per aver espresso la tua opinione, Aspera.

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