Frasi al vento.

Lascio che le cose mi portino altrove... Ma l' animale che mi porto dentro non mi fa vivere felice mai si prende tutto anche il caffè mi rende schiavo delle mie passioni Svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose, dalle posizioni Meccanici i miei occhi di plastica il mio cuore meccanico il cervello sintetico il sapore meccaniche le dita di polvere lunare in un laboratorio il gene dell'amore Supercalifragilespiralitoso, Autofranitendimento

giovedì 11 novembre 2010

Brindo con un the.

5 minuti.
Bastano soli 5 minuti a far precipitare una situazione.

Ecco, 5 minuti fa ero in camera da pranzo, intenta a sorseggiare un the caldo accompagnato da 3 biscotti semplici.

Mangia, cerca di controllarti ma non privarti di nulla.
Ci ho provato.

Passa mio padre,
mi guarda,
ghigna:  "Mi sembri una gallina, mangi continuamente".

M'irrigidisco, incasso il colpo, cerco d'ignorarlo.

Si aggiunge mia madre:
"Perché fai colazione ora?".
- " Perché mi va, 3 biscotti non hanno mai ucciso nessuno".
"Però è vero che mangi sempre, a me va bene, figurati.
Ma se ingrassi di nuovo che succede?".
- " Non te ne sei mai interessata, perché cominciare ora?
Comunque mi avete fatto passare l'appetito, grazie".
" Bevi il the però, è acqua, quello puoi".                           (Sbaglio o è malcelata e cattiva soddisfazione quella che vedo in quegli occhi?).

Nessuna risposta,
mi sono alzata e me ne sono andata.
" Certo che sei proprio strana".
Grazie, ne sentivo la mancanza!

Stamattina altra scena simile.
Era in onda la trasmissione su Rai uno alla quale ho fatto riferimento qualche ora fa (nel piccolo box messaggi a lato dei post) e, non posso nasconderlo, mi ha agitata non poco.
I miei, da un altro televisore, seguivano lo stesso programma, e io tremavo in camera.
Sarei voluta correre in salotto, staccare la spina, buttare il televisore alla finestra.
Gli indizi erano troppi, l'ombra dei miei disturbi gigantesca.
Non volevo che capissero, non volevo che vedessero.

Beh, nessun pericolo.
Sospiro di sollievo, si.

Pochi minuti più tardi a pranzo mia madre esordisce:
"Ecco perché la tua amica mangia tanto!                                                        
Poverella è bulimica, non è colpa sua se mangia tanto e se si è ridotta così".

Poverella, già.

Onore e gloria al pietismo,
lunga vita alla cecità.

In alto i calici,
brindiamo a questa nausea galoppante.
Con del buon the, però.

Mi viene da vomitare.

1 commento:

  1. Ciao^^
    E che cavolo i tuoi! proprio carini a dire quelle cose. Io non so se sarei resistita...(scusa se mi sono permessa di dire certe cose...ma quando viene viene)
    Spero solo che tu stia bene...e che la cecità dei tuoi sia meno grave di quello che sembra in realtà. Magari ti può fare piacere, anzi io darei ora per sentire i mei dire quelle cose...ma non sempre una situazione di questo genere può essere a nostro favore.
    Scusami per queste parole dette a vaanvera. Mi sforzo pure a pensare cosa dire di giusto, ma non ci riesco bene. Un abbraccio ^^

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