sento il fiato sul collo da parte dei miei,
all'improvviso convinti che io sia dimagrita troppo.
Detesto serntirmi controllata,
sono una persona fin troppo indipendente e testarda per sopportare che mi si facciano i conti in tasca.
Andiamo con ordine
Ieri pomeriggio sono andata a camminare, due ore senza meta.
Il sole negli occhi, le cuffie nelle orecchie, la mente leggera.
Amo camminare, andare, non fermarmi.
A passo spedito ma senza fretta godere ogni attimo,
assorbire il sole,
prenderne l'energia.
Alle 20 e 30 sono rincasata.
Doccia fredda.
Nonostante ciò
con tono sprezzante arriva
un simpatico commento:"Un altro po' sei anoressica".
Mio padre l'ha detto così,
con ironia, con disprezzo.
Parole gettate a caso,
senza cura,
senza convinzione,
ma che mi hanno fatto gelare il sangue.
Non ha la benchè minima idea di ciò che io sia o non sia.
Non immagina neanche chi io sia o non sia.
Come potrebbe dato che non mi conosco io stessa?
Tutti sanno tutto.
Bollata.
Un'etichetta è sufficiente.
Marchio che vuol dire scarto,
avanzo,
pezzo difettoso da rimandare al mittente.
Pochi complimenti, arrivederci e grazie.
Parlare.
Sputare sentenze e veleno
costa poco, è facile
ed indolore.
Almeno per loro.
E' da ieri sera che va avanti così.
Sono stanca.