Da diversi giorni giro e rigiro nella mia mente varie ipotesi su come scrivere questo post.
L'incipit avrebbe dovuto essere convincente, i passaggi lineari, la sintesi esaustiva.
Dico avrebbe perché, come sempre accade, ogni progetto è costretto a cedere il passo al caso,
all'irruenza dell'istintività che esige parole forse non belle, forse non chiare, ma sentite.
Torno alla città, allo studio, al lavoro e al blog non prima, però, di avervi raccontato quanto mi è accaduto in questi giorni di assenza.
Sono stati giorni di ricerca.
Estenuante, ceca, fiduciosa ricerca.
Ricerca di una forza, ricerca della forza necessaria per vivere meglio.
Sono stupita e insieme felice di potervi raccontare che in questi venti giorni di assenza ho
COMBATTUTO con le unghie e con i denti, si, ma soprattutto con la testa e col cuore.
Ho lottato per mangiare non troppo e non troppo poco.
Ho lottato contro la nausea che mi spingeva a non mangiare e contro la fame ceca dell'istinto divoratore.
E' una battaglia, non mi illudo certo che sia la guerra, ma stavolta
HO VINTO IO.
Una condotta alimentare più equilibrata mi ha consentito di perdere peso, abbastanza da rendere orgoglioso chiunque.
Ho raggiunto e superato l' "obiettivo" che mi ero prefissa.
Basta? Chi voglio prendere in giro...
Se bastasse così poco per essere felici, che gran scoperta sarebbe la dieta!
Al rovescio di questa luccicante gli impulsi distruttivi di sempre si agitano più forti che mai, aspettando di riprendere il controllo.
E' questa la battaglia nella quale, a dire il vero, non ripongo un'incrollabile fiducia.
Alterno attimi di profonda ed ostinata determinazione nei quali mi pongo come unico obiettivo lo stare bene alle ben più note fasi depressive che, a dire il vero, quando presenti sono sempre più profonde.
Ho fatto pensieri orrendi quest'estate.
Pensieri mostruosi e meravigliosi, insieme.
Pensieri di morte.
Pensieri di rinascita.
Sono solo pensieri, non è così?
Quest'estate ho litigato, ho abbracciato un amico, ho pianto, ho meditato, ho cantato.
Ho pensato a voi, più di quanto possiate immaginare,
un abbraccio stritolante a tutte,
mi siete mancate.
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Piccola nota:
aggiunte nuove foto,
trovate il link nel blog.
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Non è una favola, né un incubo né tantomeno una storia. Vita al fianco dei DCA, delle paure e dei sogni, più o meno vivi, più o meno infranti. Senza melodrammi, senza freni. La delicatezza delle tematiche affrontate mi costringe a chiarire sin da ora che la finalità di questo sito non è né indire processi né concedere assoluzioni. Sono stanca di giudici e santi, Grazie.
Frasi al vento.
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Bentornata cara. Un abbraccio.
RispondiEliminaBentornata alla normale routine quotidiana.
RispondiEliminaLottare sarà sempre difficile, altrimenti non sarebbe una lotta, ma poi i risultati sono i migliori e prima o poi si vedono, fidati.
Si cade sono per rialzarsi di nuovo e i momenti in cui si cade sono uguali a quelli in cui ci si alza e fa male allo stesso modo.
Un bacio grandissimo:)