21 Maggio 2010- Microchip emozionale
Serve coraggio per tutto, in primo luogo per non agire, per riflettere, per sperare.
La sola idea di passare dal pensiero all'azione, poi, è un atto estremo, che produce uno
strappo irrimediabile tra realtà e desiderio.
Volere è un conto,
avere è totalmente un altro paio di maniche.
Non sto parlando del desiderio istintivo, atavico, non pensato.
Sto parlando del desiderio ragionato, quella sottile forma di tortura mentale sulla quale si ricama ore ed ore, logorandosi nell'attesa.
Quando IL giorno arriva, poi,
è la fine.
L'aspettativa è la più infida delle amiche: ti tiene inchiodato a un obiettivo (prefisso poi in virtù di cosa?) e lo contorna con uno stato di panico autentico, ti sussurra all'orecchio grandi promesse e ti fa tremare alla sola idea di un fallimento.
E così il giorno, il momento, l'attimo è bello che andato.
E tu dov'eri?
Non viverlo, certo, ma piuttosto a pensare come fosse più giusto viverlo.
Troppo concentrato a interpretare segni e scongiurare errori per impedirti di commetterne.
Perché non mi è possibile solo essere?
Perché mi è così impossibile vivere?
Sogno una carne sintetica, nuovi attibuti e un microchip emozionale.
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