Nei segnali?
Nel fato?
Forse inizierete a farlo a breve.
Oggi mi è successa una cosa incredibile davvero.
Ero davanti alla stazione, aspettando che il treno arrivasse e mi portasse via.
Stavo uscendo dalla macchina quando allo specchietto del veicolo affianco resta arpionato qualcosa.
Un palloncino bianco con un lungo nastro lucido, bianco, a cui è legato un bigliettino arrotolato.
Complice il giorno festivo e la controra, nessuno in zona.
Mi sono avvicinata allo strano oggetto, ho slegato con cura il bigliettino e l'ho aperto attenta a non far scappare via il palloncino.
Sul foglietto a carta quadrettata una mano infantile ha scritto:
"In questo giorno così speciale per me desidero che i miei cari mi stiano vicina e che mi guidino lungo il cammino che sto per iniziare. Dammi la forza, Arianna".
Sono rimasta ferma un minuto, immobile.
Il biglietto aperto in una mano il palloncino saldamente stretto nell'altra.
Il cuore, inspiegabilmente, un battito indietro.
Ho pensato di portare con me quel piccolo, insperato tesoro.
Riscossami dal torpore ho realizzato che no, non potevo strozzare quel desiderio, non dovevo fermare quella preghiera della quale, chi sa come, chi sa perché ero stata chiamata testimone.
Ho arrotolato con cura il foglietto e l'ho stretto saldamente al filo.
Un ultimo sguardo e ho lasciato la presa, ammirando dal basso la piccola macchia bianca danzare incerta nel cielo, urtare contro l'edificio della stazione per poi riprendersi e scivolare sorretta dal vento in alto.
Complice la piccola Arianna, forse alle prese con un matrimonio o con la sua prima comunione.
Il vento. Il caso.
Ringrazierò tutti loro per questo momento
surreale, irripetibile.
Catartico.
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