Vivo una doppia vita.
L'una sommata con l'altra non da la metà di quella che vorrei vivere.
Io, comunque, esisto unicamente nei punti di divergenza e di contatto tra questi due micorcosmi:
il primo è stupido, fintamente istintivo, vuoto.
Il secondo è buio, umido, doloroso.
Il primo mi fa fare dei giri in motorino con un freddo che, nonstante la stagione, si mantiene considerevole.
Il primo mi fa urlare, indignare e sorridere per le cose più piccole, per quelle più stupide.
Il secondo mi fa pensare, mi fa odiare me stessa ed amare l'arte, rifiutare l'orrore ed amare il bello.
Il secondo mi fa piangere, vomitare, graffiare, ferire.
Il secondo mi fa trovare, al mio ritorno a casa, queste parole scritte nel vento,
forse per il vento, forse per me:
" Devi morire,
con tutto il mio eterno disprezzo".
Si accettano scommesse su quale sia la mia vita vera e quale sia l'amante.
Amante bastarda, puttana come la vita vera.
Lascia in bocca un sapore amaro
ogni sera quando torno alla vita
ogni sera quando torno a casa.
Non è una favola, né un incubo né tantomeno una storia. Vita al fianco dei DCA, delle paure e dei sogni, più o meno vivi, più o meno infranti. Senza melodrammi, senza freni. La delicatezza delle tematiche affrontate mi costringe a chiarire sin da ora che la finalità di questo sito non è né indire processi né concedere assoluzioni. Sono stanca di giudici e santi, Grazie.
Frasi al vento.
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Anche in me "convivono" (tra virgolette perchè non convivono pacificamente, anzi) due parti distine. Chissà perchè quella che mi trascina verso l'autodistruzione prende sempre il sopravvento. Non so, io lascio fare a loro.
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