AstrAsperA: storie di vita e di stelle.
Non è una favola, né un incubo né tantomeno una storia. Vita al fianco dei DCA, delle paure e dei sogni, più o meno vivi, più o meno infranti. Senza melodrammi, senza freni. La delicatezza delle tematiche affrontate mi costringe a chiarire sin da ora che la finalità di questo sito non è né indire processi né concedere assoluzioni. Sono stanca di giudici e santi, Grazie.
Frasi al vento.
domenica 22 maggio 2011
domenica 8 maggio 2011
Polvere
Ho bisogno di essere forte, determinata nell'atto di cambiare vita.
Ho bisogno di quel coraggio per guardarti in faccia un'ultima volta e non sentire più niente, più alcun dolore. Ho bisogno di questo per (ri)cominciare a vivere.
E invece mi trovo qui, fragile da far spavento, fuori di me dalla paura.
Paura di stare di nuovo male, paura di tornare a odiare così tanto la vita da desiderare la morte, paura di tornare a sentire ancora una volta immeritato ogni piccolo accenno di sorriso che sto così faticosamente costruendo.
Immeritato perchè basta un niente perchè io torni a sentirmi meno che un granello di polvere, desideroso di sparire.
Spero che stiate bene, spero che siate se possibile un po' più felici, almeno un po'.
Questo per me è un momento di delicata attesa, le cose possono davvero cambiare, forse.
Vorrei dirvi tante di quelle cose che poi, al momento di essere riversate sulla tastiera, si perdono in mille pensieri confusi, incoerenti e sciocchi.
Perciò per ora aspetto e, nell'attesa, vi abbraccio davvero forte.
Ho bisogno di quel coraggio per guardarti in faccia un'ultima volta e non sentire più niente, più alcun dolore. Ho bisogno di questo per (ri)cominciare a vivere.
E invece mi trovo qui, fragile da far spavento, fuori di me dalla paura.
Paura di stare di nuovo male, paura di tornare a odiare così tanto la vita da desiderare la morte, paura di tornare a sentire ancora una volta immeritato ogni piccolo accenno di sorriso che sto così faticosamente costruendo.
Immeritato perchè basta un niente perchè io torni a sentirmi meno che un granello di polvere, desideroso di sparire.
Spero che stiate bene, spero che siate se possibile un po' più felici, almeno un po'.
Questo per me è un momento di delicata attesa, le cose possono davvero cambiare, forse.
Vorrei dirvi tante di quelle cose che poi, al momento di essere riversate sulla tastiera, si perdono in mille pensieri confusi, incoerenti e sciocchi.
Perciò per ora aspetto e, nell'attesa, vi abbraccio davvero forte.
martedì 26 aprile 2011
Vetro infrangibile
Adoro lo stato surreale in cui ci si sente quando si ha la febbre alta.
Le percezioni alterate, il distacco dal mondo, la sostanziale distanza da ogni cosa.
Scotto di un'ardita scampagnata sui monti con pioggia e vento,
uno scotto che pago volenteiri, però.
Ieri ho capito che lui, no, nemmeno lui fa per me.
Ho il giusto distacco, ora, per capirlo davvero.
Ebbene si, confesso, c'è di mezzo un lui,
o meglio avrebbe potuto esserci.
E' da un po' che mi gironzola intorno,
che si apposta fuori dalle mie aule di lezione,
che mi fa lunghe telefonate piene di stupide carinerie.
Mi guarda, mi sorride.
Gli sorrido.
Poi il sorriso mi si congela in faccia e con lui anche il cuore.
Bah, sarà che non sono abituata alla gentilezza ma non gli credo.
Lo odio di cuore quando si ostina a ripetere "Sei bellissima".
Odio la sua ostentata allegria,
la sua leggerezza di sentimenti,
la facilità con cui, veri o no, li esterna.
E io che non sono bellissima,
che non ho facilità di cuore
né il suo chiassoso buonumore,
ho capito che tutto questo non fa per me.
Fidarsi?
Aprirsi?
Rischiare?
LASCIARSI ANDARE?
Giammai!
E torno a non capirmi,
a non capire come sia possibile conciliare quest'irrazionale fobia verso il prossimo,
specie se di attitudine benevola,
alla necessità vitale che avverto di abbattere la separazione tra me e il mondo.
Tra me e i miei sentimenti non c'è un muro
Posso guardare oltre senza riuscire a raggiungerli mai.
Le percezioni alterate, il distacco dal mondo, la sostanziale distanza da ogni cosa.
Scotto di un'ardita scampagnata sui monti con pioggia e vento,
uno scotto che pago volenteiri, però.
Ieri ho capito che lui, no, nemmeno lui fa per me.
Ho il giusto distacco, ora, per capirlo davvero.
Ebbene si, confesso, c'è di mezzo un lui,
o meglio avrebbe potuto esserci.
E' da un po' che mi gironzola intorno,
che si apposta fuori dalle mie aule di lezione,
che mi fa lunghe telefonate piene di stupide carinerie.
Mi guarda, mi sorride.
Gli sorrido.
Poi il sorriso mi si congela in faccia e con lui anche il cuore.
Bah, sarà che non sono abituata alla gentilezza ma non gli credo.
Lo odio di cuore quando si ostina a ripetere "Sei bellissima".
Odio la sua ostentata allegria,
la sua leggerezza di sentimenti,
la facilità con cui, veri o no, li esterna.
E io che non sono bellissima,
che non ho facilità di cuore
né il suo chiassoso buonumore,
ho capito che tutto questo non fa per me.
Fidarsi?
Aprirsi?
Rischiare?
LASCIARSI ANDARE?
Giammai!
E torno a non capirmi,
a non capire come sia possibile conciliare quest'irrazionale fobia verso il prossimo,
specie se di attitudine benevola,
alla necessità vitale che avverto di abbattere la separazione tra me e il mondo.
Tra me e i miei sentimenti non c'è un muro
ma un vetro infrangibile.
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